Williamson Jack - 1986 - La figlia del fuoco by Williamson Jack

Williamson Jack - 1986 - La figlia del fuoco by Williamson Jack

autore:Williamson Jack [Williamson Jack]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General, Science Fiction
ISBN: 9788804313601
editore: Mondadori
pubblicato: 1988-06-14T22:00:00+00:00


28

Gli uomini ombra

Meg era rimasta per troppo tempo al freddo, nello hoyo, senza cibo e senza acqua. Con la loro stretta, le pareti del pozzo non la lasciavano respirare, e la sua vita si era quasi spenta. Il buon Sax era molto lontano da lei, quando finalmente lo aveva trovato, e Meg disperava che riuscisse a salvarla.

Ma alla fine era stata sfiorata dalla corda; l’aveva afferrata con le mani e con i denti e si era tenuta stretta, mentre Sax tirava. E anche se le rocce la serravano con forza e non volevano lasciarla, alla fine Sax era riuscito a sollevarla.

A darle la forza necessaria per tenersi alla corda era stato il pensiero che Sax le avrebbe dato calore e cibo, l’avrebbe portata via da los gringos malos che avevano ferito el pobre Panchito. Si era sentita molto contenta, finché la nebbia rossa non si era addensata sopra di lei nello hoyo, talmente fitta da offuscare anche la luce chiara dell’amore che Sax provava per lei.

Erano di nuovo los gringos, che arrivavano col loro orribile helicoptero.

Sax, che non li aveva ancora sentiti, continuava a tirare la corda. Lei avrebbe voluto avvertirlo di fuggire, ma non aveva la forza di parlargli, neppure con la mente.

Quando finalmente uscì dal pozzo, sentì che Sax temeva che fosse morta, ma non riuscì a parlare per rassicurarlo. Il senso del pericolo calava su di lei come una grandine rossa. Udì la voce assordante della macchina dei gringos che ordinava a Sax di non muoversi, e sentì il suo dolore al pensiero che l’avrebbero catturata.

L’elicottero toccò terra e i gringos urlanti li circondarono. Meg non poté entrare in contatto con la loro mente, non poté leggere dentro di loro, perché non avevano amore con cui entrare in contatto. Erano nubi rosse di male, rossi uomini ombra. Meg poté vedere solo le loro azioni.

Sax si rifiutò di lasciarla cadere a terra, ed essi lo colpirono sulla testa con il calcio del fucile. Gli misero i ferri ai polsi, lo insultarono con parole dei gringos e lo trascinarono a bordo dell’elicottero. Quando l’elicottero si sollevò nell’aria, lei lo perse di vista in mezzo alla nuvola rossa.

Gli uomini non avevano ferri abbastanza piccoli per lei, ma le legarono le braccia e le caviglie con dei pezzi di corda. La gettarono a terra e puntarono su di lei i fucili mentre aspettavano che giungesse un’altra macchina volante. Volevano tenerla lontano da Sax.

Quando infine giunse l’elicottero, la gettarono sul suo fondo duro e la riportarono al di là della rete, in un posto situato accanto alla terribile polvo che aveva ucciso Vic e l’intera città chiamata Enfield. Le strapparono il vestito che Panchito le aveva procurato e che ormai era ridotto a uno straccio.

La stesero su un duro tavolo, sotto una luce abbagliante, in una piccola stanza dalle pareti bianche. Trovarono ferri abbastanza piccoli e glieli ser-rarono ai polsi e alle caviglie perché non potesse muoversi.

In un angolo della stanza c’era un’opaca nuvola rossa di pericolo. Era dietro la sua testa, dove forse pensavano che non la vedesse.



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